IL "GIALLO" PALUMBO


Palumbo manca dal dopo partita contro L'Aquila

Foto di Tullio Puglia


La giornata di oggi (martedì 27/3) è stata ricca di colpi di scena. Vediamo di ricostruirla.

L'ANTEFATTO. Palumbo gioca domenica 18 marzo contro l'Andria. Abbastanza male, per la verità, rispetto alle prime due precedenti apparizioni in maglia rosa contro Viterbese e Catania, tanto che Sonzogni (che crede molto in lui) lo sostituisce nell'intervallo. Si parla di una botta ad una gamba. Va via a fine partita. Si aspetta, come da prassi, il suo ritorno martedì 20.

LA TELEFONATA. Palumbo non prende l'aereo per tornare a Palermo martedì, ma telefonata al direttore sportivo rosanero Giorgio Perinetti. Ho avuto un incidente stradale dalle parti dell'aeroporto di Fiumicino, spiega al dirigente. Ma aggiunge anche un particolare che si rivelerà inquietante: ho dei problemi personali. Perinetti capisce che si tratta di qualcosa di serio e suggerisce al giocatore di rimanere a Roma per risolverli.

L'ATTTESA. Da allora, da quella telefonata martedì 20, tra Palumbo e il Palermo c'è buio fitto. Niente di niente. La società cerca l'attaccante al telefonino e nella sua casa romana. Ma è impossibile rintracciarlo. Passano i giorni ma la società non riceve notizie. I giornalisti s'informano e i dirigenti rispondono che si tratta di "problemi personali" non meglio specificati. Mercoledì, giovedì, venerdì: non torna, è evidente che salterà la difficile trasferta di Sassari. Sabato il Palermo parte per la Sardegna, domenica gioca (e perde) senza il suo centravanti titolare pagato 800 milioni e con un foglio paga da 50 milioni al mese, 600 milioni a stagione.

LA CONTROMOSSA. Lunedì il Palermo decide che non è più il caso di aspettare. I dirigenti della società rosanero sono preoccupati per il ragazzo. Si prendono contatti con Fabrizio Lucchesi, direttore generale della Roma e l'avvocato Giuseppe Conti, consulente legale del Palermo, va al commissariato Politeama a denunciarne la scomparsa. «Tecnicamente si tratta di denuncia di allontanamento - spiega Conti -. Siamo preoccupati perché non abbiamo notizie e Palumbo non ha parenti in Italia. E' già stata avvertita la questura di Roma». Il direttore sportivo Schio conferma, Perinetti dice: «La denuncia è un atto dovuto». L'allenatore Sonzogni che Palumbo l'ha voluto con sé, aggiunge lapidario: «Ne so quanto voi. Non mi ha confidato nulla, non mi ha parlato di alcun problema e ad Andria non si era mai comportato così». Della denuncia è avvertita anche la Lega di serie C. Le ipotesi sono incontrollate, in presenza della versione ufficiale che parla solo di problemi personali. Si dice, tra l'altro che Palumbo abbia problemi di natura economica.

L'APPARIZIONE. Come per magia, com'era scomparso, così riappare. Si fa vivo ancora al telefono, ancora con Perinetti, alle 17,30 di oggi (martedì 27). «Sto tornando dalla Germania - dice - rientro a Palermo stasera con l'ultimo volo disponibile».

IL MISTERO. Se perlomeno adesso non si teme più per l'incolumità fisica di Palumbo e c'è qualcuno che può dire di aver sentito la sua voce, resta il mistero. Sembra che Palumbo sia andato in Germania dov'è nato e dove vivono i suoi familiari per aiutare il fratello in difficoltà. Ma la soluzione ufficiale del rebus non è ancora stata data. Dovrebbe farlo lui o la società nei prossimi giorni. Nell'attesa, Perinetti dice solo: «Cercheremo di capire. Gli ho detto di tornare perché la nostra società è come una famiglia che può aiutarlo a risolvere problemi che a lui sembrano insormontabili. Ha sbagliato a comportarsi così ma avrà tempo per giustificarsi con il gruppo».

Palumbo in azione contro il Catania

Foto di Tullio Puglia


Palumbo all'arrivo all'aeroporto

Foto di Tullio Puglia


IL RITORNO. Palumbo atterra all'aeroporto di Punta Raisi mercoledì alle 15.10, con un volo proveniente da Roma. «Chiedo scusa a tutti - dice appena arrivato -: ai compagni, alla città, alla società. Ho dovuto risolvere un gravissimo problema personale. Ci sono riuscito e sono qui per dare il mio contributo alla squadra». La società, "per bocca" del direttore sportivo Antonio Schio fa sapere che «Palumbo è stato a Stoccarda, in Germania, per assistere il fratello rimasto vittima di un gravissimo incidente stradale e che rischia di rimanere paralizzato. Il ragazzo ha vissuto un dramma ed è rimasto sconvolto. Se avesse telefonato sarebbe stato meglio, avrebbe potuto avere il nostro appoggio morale». Cappioli ha detto di aver parlato al telefono con Palumbo prima che tornasse a Palermo. «Era triste, mi ha detto di un incidente stradale di cui è stato vittima il fratello e mi ha assicurato che oggi (mercoledì, ndr) sarebbe stato qui. Lo aspettiamo a braccia aperte». Chionna, compagno di Palumbo anche a Pescara, commenta così: «Sono stato suo compagno per tre stagioni, per non farsi sentire deve avere avuto qualche problema serio».

L'attaccante è stato accolto in maniera festosa dai compagni. Cappioli gli è corso incontro, lo ha abbracciato e ridendo gli ha detto: «Credevo di non vederti più», Bombardini gli ha lanciato un pallone dicendo: «Dai, palleggia». «Pensiamo al suo dramma - dice il dirigente Schio -, non so quali provvedimenti saranno decisi». Poco dopo le 16, ha stretto la mano a Sonzogni e ha cominciato la corsa col preparatore atletico Enzo Teresa.

Palumbo con Bombardini e Cappioli al Tenente Onorato

Foto di Tullio Puglia

Palumbo a colloquio con i giornalisti

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Palumbo viene salutato da La Grotteria

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Palumbo e Sonzogni

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