PALERMO,
MA CHE TI E' SUCCESSO?
REPARTO PER REPARTO, PAROLA AI ROSA
Cosa
è successo, cosa è cambiato?
Perché il Palermo ha buttato
al vento il vantaggio che
era riuscito ad accumulare
e adesso si trova solo a due
punti dalla seconda? La parola
spetta a loro, ai protagonisti,
ai giocatori del Palermo prima
dominatori del campionato
poi impauriti quando l'obiettivo
sembrava ormai raggiunto.
Vediamo cos'hanno da dire
i calciatori, uno per reparto.
La
difesa. 28 gol subiti,
è la 4ª del torneo, sei reti
sono state incassate nelle
ultime 4 partite. Vincenzo
Montalbano:
«Anche a Messina siamo
stati puniti da un gol venuto
da palla ferma. Ne stiamo
subendo troppi: disattenzione,
forse poca concentrazione».
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«Ma
ora non possiamo più sbagliare, ci
aspettano tre finali. Dobbiamo stare
più attenti anche alla più innocua
delle azioni. Ma penso che questo
delle palle inattive sia l'unico problema,
perché la tattica del fuorigioco funziona.
Sono fiducioso, abbiamo due punti
di vantaggio e un calendario più semplice
del Messina. Se i tifosi ci stanno
vicini ce la faremo. Una flessione
può starci, domenica giocheremo come
se stessimo disputando una finale
di Coppa dei Campioni».
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Il
centrocampo. Di
Donato: «L'atteggiamento
di domenica non era sbagliato,
con due risultati su tre a disposizione.
Forse i centrocampisti non hanno
appoggiato l'azione come dovuto.
Non siamo abituati a giocare
con questo modulo, personalmente
preferisco il 4-4-2. Voglio
rassicurare tutti, questo campionato
lo vince il Palermo. A Messina
la gara è stata decisa da un
episodio. Giochiamo bene, ma
ci mancano solo i risultati
e la fortuna si è dimenticata
di noi».
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Attacco. Le note più dolenti:
l'ultimo gol di una punta
è del 25 febbraio scorso,
Palumbo contro la Viterbese.
Otto giornate di digiuno.
Firmino Elia:
«Non riusciamo a sbloccarci,
ma in questo momento non è
importante chi segna ma mettere
la palla dentro. Rispetto
le scelte di Sonzogni,
ma non capisco perché si sia
cambiato modulo: col 4-4-2
avevamo "ammazzato" il campionato.
A Messina sono rimasto isolato,
nel 1° tempo non abbiamo fatto
un tiro in porta. Questa sconfitta
fa male, domenica notte non
ho chiuso occhio».
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«Per
noi attaccanti è un momento no, ma
giochiamo con poca continuità, una
volta tocca a Palumbo
ed Elia, un'altra a La
Grotteria e Belmonte,
poi ad una sola punta. Così è difficile
trovare il gol, ma in B ci andremo
lo stesso».
Infine
la voce della società,
Giorgio Perinetti,
responsabile dell'area tecnica del
Palermo: «Non bisogna perdere
la testa, i tifosi rimangano tranquilli
e vicini alla squadra. Siamo primi,
con due punti di vantaggio e due partite
su tre in casa. Secondo me stiamo
meglio del Messina. Al "Celeste" siamo
stati puniti da un episodio. Nelle
ultime partite siamo stati penalizzati
da infortuni e squalifiche e qualcuno
non sta attraversando un buon periodo
di forma. Ma restiamo favoriti».