«AVREMMO DOVUTO CAMBIARE DOPO L'ATLETICO»

L'INTERVENTO DI SENSI A FIUGGI

Sensi con Perinetti e Francofonte a Trigoria

Foto di Tullio Puglia

Ecco l'intervento tenuto da Sensi a Fiuggi mercoledì, all'hotel "Silva Splendid", al momento dell'annuncio del cambio del tecnico. «Abbiamo cambiato allenatore perchè avevamo imboccato una discesa verticale. Ho ritenuto fosse opportuna una svolta energica e traumatica. La scelta è stata presa di comune accordo col presidente Sergio D'Antoni». «È un peccato essersi fatti rimontare 8 punti e rischiare di perdere il primo posto dopo un campionato che per gran parte abbiamo condotto in testa. Le responsabilità vanno divise tra tutti, io in prima fila, ma ho ritenuto di cambiare il "manico" per dare una scossa alla squadra».  


«Dovevamo prendere questa decisione dopo la partita contro l'Atletico Catania. Io sto dando un segnale fortissimo ai giocatori».«Al posto di Sonzogni ci sarà il numero due della Roma, Ezio Sella, un allenatore di cui abbiamo grande stima e non certo l'ultimo arrivato. Era l'unico tecnico disponibile di qualità, gli altri erano "blindati". Ho mandato un "pezzo" della Roma giù a Palermo, uno dei nostri "figli". Se avesse avuto qualche anno in meno (ne ha 73, ndr) avrei mandato a Palermo Liedholm». «Ho parlato ai calciatori e ho detto loro che dobbiamo essere convinti di arrivare matematicamente primi. La parola play-off non è stata nominata. Possiamo vincere entrambe le partite che rimangono, non è detto che il Messina conquisti sei punti».


La conferenza stampa di Sensi a Fiuggi

Foto di Tullio Puglia

«Anch'io sono contrario a cambiare tecnico a campionato iniziato. Forse dovevamo farlo prima, ma io credo che la certezza del primato l'abbiamo persa negli ultimi dieci minuti di Fermo. Cambiare prima della sfida di domenica scorsa contro l'Andria non avrebbe avuto senso, per me era inimmaginabile non vincere davanti al nostro pubblico contro la penultima». «Non voglio un processo al nostro ex allenatore, che ha pagato per l'inspiegabile calo di tensione, un calo psicologico e non fisico. Ho visto tutte le partite del Palermo, mi sono fatto un'idea». «Sarò a Palermo sabato 12 contro l'Ascoli se il Palermo sarà davanti al Messina. La città mi è entrata nel cuore, un coinvolgimento che non immaginavo, l'accoglienza di Palermo non è paragonabile a quella ricevuta nelle altre città in cui ho avuto squadre. Con Palermo c'è un rapporto che va oltre i risultati del campionato».