LA
GROTTERIA ROMPE GLI ARGINI:
«MAI
PIU' CON GIULIANO SONZOGNI»
Cristian
La Grotteria contro Giuliano Sonzogni. Ora che il campionato
è finito, la serie B conquistata, si può parlare più liberamente.
La miccia l’ha accesa l’ex tecnico dicendo che l’argentino
è un buon calciatore ma deve maturare e che mentre lui
vede il calcio come lavoro, per La Grotteria è spettacolo
e divertimento (clicca sul link Le
verità di Sonzogni). La risposta dell’attaccante
argentino non s’è fatta attendere: «Non voglio più vederlo,
non giocherei in una sua squadra nemmeno per lo scudetto.
Ho perso un anno per colpa sua».
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Ammette
di non aver reso come la gente si aspettava da lui:«Non ho giocato
bene, avrei potuto dare molto di più. Spero di rifarmi in B,
un anno storto può capitare a tutti». Ma anche sul conto
di Sonzogni non si risparmia: «E’ vero per me il calcio è gioco
e divertimento, ma sono un atleta, so cosa siano il sacrificio
e il professionismo. Mi piacciono le donne, ma sono state dette
un sacco di bugie. Se una ragazza mi chiede l’autografo non
si può pensare chissà cosa». Lui
ha idee precise sul suo rendimento deludente e l’allenatore
c’entra, eccome: «Il pessimo rapporto con l'allenatore è stato
uno dei problemi, i problemi fisici e la scarsa fiducia negli
attaccanti gli altri. Ho giocato per tutta la stagione con le
caviglie martoriate, mi sono sottoposto ad infiltrazioni. Mi
sarei dovuto fermare come dicevano i medici, ho sbagliato a
non farlo. Con l'arrivo di Palumbo è stata schierata ogni domenica
una coppia di punte diversa, un attaccante deve sentire la fiducia
del tecnico, così trovare affiatamento era impossibile. Ma Sonzogni
ha avuto anche idee confuse: perché far tesserare Herrera se
poi l'ha utilizzato per pochi minuti?».
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Mai
più con Sonzogni: «Se fosse rimasto lui, avrei chiesto
di essere ceduto. Meno male che Sensi è intervenuto: se
fosse restato un minuto di più, non avremmo vinto niente.
Secondo me l'unico presuntuoso è stato lui. Lui cosa ci
stava a fare se dice che ognuno voleva risolvere le cose
da solo? Avrebbe dovuto mettere ordine e non c'è riuscito.
In questo Sella è stato bravissimo, ha portato serenità».
Sugli 8 punti di vantaggio sprecati dice: «Ci eravamo
illusi di aver vinto il campionato. Ma non c’era presunzione,
poi è subentrata la paura. Dedico il successo ai tifosi,
ai giocatori dell'Avellino, a mio fratello Martin e al
presidente del Messina Aliotta».
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La
Grotteria ritiene che in B per lui sarà più facile: «In B c’è
meno agonismo e più tecnica. Sarà il trampolino di lancio: il
mio sogno è la A. Voglio diventare grande col Palermo. Non riesco
ad immaginare cosa potrà essere la Favorita in B». Avrà il numero
18 come il connazionale Batistuta: «Ma non aspettatevi da me
20 gol, non sono una punta. In due anni ho vinto due campionati:
non c'è due senza tre».