FIOCCANO LE
RICHIESTE PER BOMBARDINI
«MI CERCANO
DALL'ITALIA E DALL'ESTERO»
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A
volte pensi di conoscere il calcio e poi da alcuni dettagli
ti rendi conto che ti sfuggono un sacco di cose. Uno come
Bombardini, senza esagerare uno dei più forti laterali
mancini d'attacco italiani da quel che s'è visto nella
parte finale di un campionato giocato per intero da grande
protagonista; ebbene Davide Bombardini non ha un procuratore
che ne curi gli interessi. E allora ti chiedi, ma se un
procuratore non pensa di guadagnare da un talento così,
chi può interessare. Ma da qualche tempo (cioè da quand'è
esploso) anche i manager del calcio si sono accorti di
lui. E oltre a loro anche alcune squadre italiane e straniere,
tra cui gli inglesi del Blackburn, squadra di II divisione
britannica. «Sceglierò un procuratore nei prossimi
giorni», dice "Bomba"; si è reso conto anche lui
che le cose sono cambiate per davvero e le promesse adesso
possono tramutarsi in realtà. Anche perché, come dice
lui «c'è stato l'interessamento di squadre di A
e di B che lottano per la promozione».
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Lui
vuole rimanere a Palermo: «Ho ancora un anno di contratto,
ma si dovranno discutere alcuni dettagli». Soldi e prolungamento:
«Voglio almeno un triennale. Riguardo all'ingaggio non
voglio la luna, ma si dovrà rivedere l'ingaggio. Sono sicuro
che troveremo l'accordo facilmente». Attualmente il mancino
guadagna circa 180 milioni. Rimanere a Palermo anche perché
c'è fiducia nella società e nella squadra: «La squadra
non va rifondata, servirà solo qualche rinforzo. Se rimanesse
Sella però sarei felice: ha fatto vedere di che pasta è fatto.
C'è stato subito feeling. Ma non dimentico Sonzogni. E' anche
merito suo se il mio telefono oggi squilla continuamente per
richieste varie. Mi ha messo nella condizione di rendere al
100 per cento, mi ha mostrato una fiducia incondizionata. Mi
ripeteva sempre che di giocatori come me ce ne sono pochi, che
non aveva mai allenato uno così forte. Io rispetto al passato
sono stato più determinato. Se miglioro mentalmente posso dare
ancora di più. Questa volta arrivo in B da protagonista. Voglio
la maglia numero 7, la fascia di capitano la lascio a Cappioli».
Merito della B anche a Sonzogni, quindi, ma almeno un errore
secondo "Bomba" l'avrebbe commesso.
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«Ha detto che avrebbe dovuto allontanare qualcuno,
se lo riteneva necessario, avrebbe dovuto avere il coraggio
delle sue azioni. Dopo la vittoria sull'Aquila, la squadra
pensava di aver già vinto il campionato. Guardavamo il
calendario e pensavamo che fosse fatta perché avevamo
Atletico Catania e Andria in casa, sei punti sicuri secondo
noi. Eravamo sicuri, ma nel calcio questa parola non esiste».
E la B l'ha regalata un giocatore di un'altra squadra:
il portiere dell'Avellino Sansonetti: «Dovremmo
fargli un monumento. Non dimenticherò mai il boato sull'errore
di Torino». E in B, adesso? «Dipenderà dalla
società. Ma non voglio morire in questa categoria».
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