IL "PALERMO
DEI PALERMITANI"
E LA NUOVA ERA
Il Palermo dei giovani
e dei palermitani prende corpo soprattutto a causa del bilancio
in rosso che grava sulla società. Ancora una volta c’è il rischio
di non iscriversi al campionato e Ferrara (grazie all’aiuto di
amici imprenditori e professionisti) alla fine ce la fa. Ma è
costretto ad allestire una squadra in economia con Ignazio
Arcoleo in panchina (prelevato dal Trapani) e i
giovani del vivaio. E’ una squadra che funziona bene, gioca un
bel calcio, moderno e aggressivo, ottiene brillanti risultati
in uno stadio sempre pieno con incassi straordinari per una società
di B. In inverno è addirittura prima in classifica, grazie a giocatori
che si insedieranno stabilmente nel calcio che conta (Tedesco,
Vasari, Galeoto oltre agli esperti Iachini, Biffi,
Berti, Scarafoni). In Coppa Italia nei primi due turni i rosa
fanno fuori squadroni come Parma (3-0!) e Vicenza, prima di capitolare
contro la Fiorentina. Alla fine, in campionato, il Palermo è settimo.
L’anno dopo (stagione ‘96/’97) tornano gli stranieri… in città,
con l’acquisto dell’olandese Hoop (il 16° della storia rosanero)
e del marocchino Dnibi. Ma alcuni preziosi giocatori d’esperienza
vengono ceduti, i nuovi non si dimostrano all’altezza dei precedenti,
nell’ambiente non c’è forse la stessa umiltà dell’anno prima,
e i risultati non arrivano. Alla fine, i rosa retrocedono, piazzandosi
addirittura al penultimo posto. A nulla serve l’arrivo alla 30ª
giornata di Vitali al posto di Arcoleo. La stagione ‘97/’98 dovrebbe
essere quella del riscatto, in C1. In panchina c’è di nuovo Rumignani,
tecnico di grande esperienza e la squadra è rinnovata. Il rendimento
iniziale è pero deludente (8 punti in 7 partite) e in panchina
torna Arcoleo
(che intanto continuava comunque a percepire un elevato ingaggio
dalla società). Ma le cose vanno di male in peggio. I rosanero
concludono al 14° posto e perdono la permanenza in C1 ai play-out
contro la Battipagliese. Rosa retrocessi in C2! Si chiude così
l’era Arcoleo,
viene ingaggiato Massimo Morgia, reduce dalla brillante esperienza
col Marsala, e allestita una squadra per disputare la 4ª serie
quando, a causa di una mancata iscrizione, il sodalizio di viale
del Fante viene ripescato in C1. Si ricomincia ancora una volta.
Il calcio di Morgia è impostato su aggressività e attacco, e la
prima stagione (‘98/’99), con una squadra senza volti noti, il
Palermo disputa un gran campionato piazzandosi al secondo posto
alle spalle della Fermana, dopo esser stato in testa per gran
parte del torneo. Purtroppo i rosa arrivano stanchi alla fine
di un campionato molto dispendioso e gli spareggi, come l’anno
prima, condannano la squadra, superata in semifinale dal Savoia,
poi promosso. Un altro anno di serie C è un incubo per tifosi
che sognano la serie A ormai da quasi trent’anni. Si sono susseguite
intanto nel corso degli ultimi anni le voci che vogliono un avvicendamento
alla guida della società. Il presidente Ferrara è oggetto di contestazione
dei supporters allo stadio ma rimane sempre al timone della società
rosanero, a dispetto di continui pretendenti che sembra non riescano
a chiudere mai. La stagione che porta al 2000 non è fortunata
come la precedente e per la società ci sono anche problemi
legati alla giustizia, la squadra non riesce a
qualificarsi per i play-off ma segna comunque una svolta epocale.
Il 3 marzo 2000 infatti Ferrara (che sembrava in un primo momento
dovesse cedere all’imprenditore Flavio Briatore) vende il Palermo
per poco meno di 20 miliardi a un gruppo composto da presidenti
di alcune grandi società di serie A alla cui testa c’è il «patron»
della Roma Franco Sensi. La storia rosanero fa segnare un cambiamento
netto: basta con la conduzione «familiare» (e difficoltosa dal
punto di vista economico) di Ferrara e di quelli che lo hanno
preceduto, forze e capitali freschi entrano in viale del Fante
con la prospettiva più concreta di tornare in serie A. Il presidente
incaricato è il sindacalista Sergio
D’Antoni che promette subito il ritorno in B e
la promozione nella massima serie in breve tempo. Allenatore (subentrato
a Morgia alla fine del campionato ‘99/2000 senza riuscire però
a centrare i play-off) è Giuliano Sonzogni. Torna Perinetti, per
garantire affidabilità alla società anche nelle strategie di mercato.
La sfida del nuovo Palermo è lanciata.